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Forze disarmate della solidarietà e anti-calamità - FDSA (Mircea Meti)

Nota:

Esercito Italiano, terrestre, 108.355 unità nel 2010.
Marina Militare, navale, 34.000 effettivi nel 2003.
Aeronautica Militare,aerea, 48.000 effettivi nel 2003.
Il Corpo delle Infermiere Volontarie della CRI contava nel 2008 10.124 appartenenti.

Come riportato in una direttiva generale del Ministero della difesa, le spese per la difesa dello Stato ammontano, per l'anno 2010, a 20.364.430.855,00 €

Le forze armate italiane attualmente partecipano a 30 missioni che si svolgono in 20 paesi situati in quattro continenti (dati aggiornati al dicembre 2010). Sono circa 7.811 i militari italiani impegnati nelle missioni all'estero.
La spesa nel 2009 è stata di 1.350 mln euro e resterà invariata nel 2010.

« La difesa della Patria è sacro dovere del cittadino [...] L'ordinamento delle Forze armate si informa allo spirito democratico della Repubblica » (Costituzione della Repubblica italiana, art. 52)

La prima domanda che ci sollecita un esercito nel 2011 è: da cosa dobbiamo difenderci? Temiamo un attacco navale della Grecia. Un attacco aereo del Senegal? Un'invasione terrestre dalla Francia?
Fino alla caduta del muro di Berlino ci raccontavano la favola di una possibile invasione dell'armata rossa. Questo rendeva indispensabile un esercito e l'adesione cieca alla NATO. Dopo la fine della guerra fredda, sia la NATO sia le Forze armate sono diventati un costo ingiustificato. Fanno parte delle forze armate anche la Guardia di Finanza e i Carabinieri che però hanno una utilità all'interno del suolo nazionale. Ne fanno parte anche le Frecce tricolori, i corazzieri, le bande musicali, le squadre sportive, che hanno un importante ruolo di rappresentanza. Ma i soldati e gli armamenti a cosa servono?

Abbiamo un problema di terrorismo: tutti però riconoscono che non può essere affrontato con un esercito. Semmai con più spionaggio, più polizia, più controlli doganali, più sistemi telematici.

Dopo gli anni Novanta, morto l'anti-comunismo insieme al comunismo, l' Occidente si è dato una nuova ideologia: l' ideologia della solidarietà. In base alla quale gli Usa e l' Occidente si sono autorizzati a interferire negli affari di ogni Paese del mondo. Questo non viene detto crudamente, altrimenti apparirebbe per quello che è: una nuova forma di colonialismo. L' interferenza viene descritta come "intervento umanitario", "missioni di pace", "difesa dei diritti umani". Ma queste definizioni del colonialismo e della guerra possono aver un senso, solo se l'esercito viene completamente disarmato.

Quello da cui dobbiamo difendere veramente la Patria è lo sfacelo, l'insicurezza, la pericolosità del suo territorio. Catastrofi, disastri, calamità continue bersagliano ogni angolo d'Italia, ed ogni volta emerge la vistosa impreparazione degli Enti locali e dello Stato nel prevenire e sanare. La protezione civile italiana ha qualche merito negli interventi per l'immediata post-calamità, ma restano del tutto assenti sia l'azione preventiva sia l'azione di ripristino di media e lunga durata.

Quindi proponiamo la graduale sostituzione delle Forse Armate (FFAA) con le "Forze disarmate della solidarietà e anticalamita" (FDSA).

Quasi 200.000 militari per un costo annuo di 21.600 milioni di euro annui, pari a circa 43.000 miliardi delle vecchie lire, possono essere impiegati per una vera solidarietà verso altri popoli e per un efficace intervento, preventivo e successivo, contro le calamità.

Un simile esercito non dovrebbe dare alcuna arma ai soldati, ma solo uno zaino con una dotazione per il pronto intervento sanitario, l'alimentazione, la comunicazione e un attrezzo multifunzionale (simile al coltellino svizzero).

Le FDSA potrebbero avere questi reggimenti:

  • Reggimento sanità (pronto soccorso, ospedali da campo, trasporti sanitari)
  • Reggimento alimentari (per fare pane e alimenti base ovunque)
  • Reggimento pompieri (per incendi, frane, smottamenti, allagamenti, ecc)
  • Reggimento sminatori (per bonificare aree minate e distruggere armi abbandonate)
  • Reggimento edili (per lavori semplici di edilizia, strade, ponti, e la eliminazione dei detriti)
  • Reggimento geologia e ambiente (per la tutela del territorio)
  • Reggimento acquifero (per la creazione di acquedotti e la fornitura dell'acqua)
  • Reggimento comunicazioni (per le comuncazioni tramite web, e la documentazione foto-cine)
  • Reggimento trasporti (aria, mare, terra)
  • Reggimento arte (restauratori, conservatori, archeologi per la difesa dei beni artistici e culturali)
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