Bugìe vergognose by William Wallace

Prima che il turbocapitalismo trionfasse, e quando ancora c’erano le lucciole, ci dicevano che il progresso (cioè lo sviluppo) scientifico, tecnico ed economico era il passaporto per uscire dall’oscurità dei secoli bui. L’uomo poteva dominare la natura, piegarla ai suoi bisogni, dimenticare la fame, la sete, le malattie micidiali, i disastri naturali, le guerre. Il Dio sviluppo prometteva, mentre la storia smentiva. Questo secolo segna un ritorno al trapassato remoto con le guerre che si svolgono nelle piazze ubane; i disastri naturali (terremoti, inondazioni, incendi, valanghe) che ci terrorizzano come nel medioevo; le malattie da inquinamento, stress e alimentazione nociva, meno vistose della “peste nera” ma ugualmente mortali; la sete, che ci obbliga a fare “danze della pioggia” per superare la siccità; la fame, che riempie le città di pellegrini che si affidano alla carità.

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