Mezzo secolo buttato by Valentina

Chi ha la pazienza di andare a spulciare quotidiani e settimanali di 40-50 anni fa (1967-177) scopre che in mezzo secolo l’Italia non è cambiata quasi per niente.
Già allora c’era un problema meridionale. C’era il problema della mafia (oggi ci sono le mafie). C’era il terrorismo rosso e nero (oggi c’è quello arabo). C’era l’immigrazione dei meridionali (oggi c’è quella africana). C’era il problema sicurezza: rapinavano le banche e rapivano i ricchi, oggi rapinano i pensionati in casa. C’erano i morti sul lavoro e sulle strade, come oggi. C’erano le crisi bancarie e le grassazioni dei politici. C’era il conflitto capitalisti-proletari, oggi c’è quello fra finanzieri e sottoproletariato. C’erano i terremoti e le alluvioni non prevenuti, come oggi. C’era la burocrazia-vampiro, che ogni politico prometteva di snellire. C’era il problema delle periferie, che ogni politico prometteva di risanare. C’era la bieca subalternità agli Usa, oggi si è aggiunta anche quella alla UE.
In peggio, oggi ci sono più tasse e meno occupati a tempo indeterminato.

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