Inique tasse occulte (da abolire a costo zero) by Valentina

Attilio Befera, direttore dell’Agenzia delle Entrate commenta: «C’è una maggioranza silenziosa che non evade, sulla quale la pressione fiscale è del 55% . Ma in qualche caso la pressione è anche superiore, alcuni imprenditori mi hanno parlato del 70%».
Perchè i dati fiscali non tengono conto delle tasse locali e delle tasse occulte. Quelle locali sono note, dall’Imu alla Tari, alle tasse fisse sulle utenze anche se non le usi. Di quelle occulte si parla pochissimo.Se lo Stato ti obbliga per legge a dare soldi a qualche ente privato o semi-pubblico, si tratta di tassa occulta perchè non viene chiamata così. ma resta una tassa.

Eccome alcune.

1. il canone RAI è una tassa che colpisce anche chi la RAI vorrebbe chiuderla
2. 850 euro di multa per un parcheggio in zona disabili è una tassa (tant’è che i Comuni mettono le tasse stradali in bilancio)
3. 80 euro per un finta visita rinnovo patente è una tassa
4. 50/100 euro per una finta revisione dell’auto è una tassa
5. l’iscrizione obbligatoria lla Camera di Commercio è una tassa
6. l’iscrizione obbligatoria agli ordini professionali è una tassa
7. l’obbligo di ricorrere al notaio per ogni atto è una tassa
8. tutti i dispositivi di sicurezza, obbligati dalla ignavia dello Stato contro il crimine, sono una tassa
9. l’obbligo di avere un conto in banca ha un costo ed è una tassa
10. la PEC è una casella obbligatoria per inviare e ricevere fatture: è una tassa

……………………. eccetera, eccetera, eccetera per altri centinaia di casi

Il lato osceno delle tasse occulte è che non sono proporzionali (come l’Iva), cioè non distinguono il ricco dal povero. Una multa stradale da 800 euro è ridicola per chi gira in Ferrari, ma è catastrofica per chi gira con una 500 del 1990. Il canone RAI è un’elemosina per chi ha un reddito di 10.000 euro al mese, ma un salasso per chi vive con 500 euro al mese.
Un governo che volesse veramente detassare dovrebbe cominciare dalle centinaia di tasse occulte che lo Stato impone a favore di ceti privati. Sarebbe una vera riforma a costo zero per lo Stato.

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